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        Ma non cognato a l’empio
Genere il gener tuo; le varie note
Dolor non finge, e te di colpa ignudo,
80Men caro assai la bruna valle asconde.
Ahi ahi, poscia che vote
Son le stanze d’Olimpo, e cieco il tuono
Per l’atre nubi e le montagne errando,
Gl’iniqui petti e gl’innocenti a paro
85In freddo orror dissolve; e poi che strano
Il suol nativo, e di sua prole ignaro
Le meste anime educa:
Tu le cure infelici e i fati indegni
Tu de’ mortali ascolta,
90Vaga Natura, e la favilla antica
Rendi a l’ingegno mio; se tu pur vivi,
E se de’ nostri affanni
Cosa veruna in ciel, se ne l’aprica
Terra s’alberga o ne l’equoreo seno,
95Pietosa no, ma spettatrice almeno.