Pagina:Leopardi - Canzoni, Bourliè, Roma 1818.djvu/29


28

     In eterno perì la gloria nostra?
E non d’Italia il pianto e non lo scorno
190Ebbe verun confine?
Io mentre viva andrò sclamando intorno,
Volgiti a gli avi tuoi, guasto legnaggio,
Mira queste ruine
E le carte e le tele e i marmi e i templi,
195Pensa qual terra premi, e se svegliarti
Non può la luce di cotanti esempli,
Che stai? levati e parti.
Non si convien a si corrotta usanza
Questa d’eccelse menti altrice e scola:
200Se di codardi è stanza;
Meglio l’è rimaner vedova e sola.