Lor tristo fato il pallido deserto 155E borea vide e le fischianti selve.
Così vennero al passo,
E i negletti cadaveri a l’aperto
Su per quello di neve orrendo mare
Si smozzicar le belve, 160E fia l’onor de’ generosi e forti
Pari mai sempre ed uno
Con quel de’ tardi e vili. Anime care,
Bench’infinita sia vostra sciaura,
Datevi pace, e questo vi conforti 165Che conforto nessuno
Avrete in questa o ne l’età futura.
In seno al vostro smisurato affanno
Posate, o di costei veraci figli,
Al cui supremo danno 170Il vostro solo è tal che rassomigli.