Ecco voglioso anch’io 70Ad onorar nostra dolente madre
Porto quel che mi lice,
E mesco a l’opra vostra il canto mio
Sedendo u’ vostro ferro i marmi avviva.
O de l’Ausonio carme inclito padre, 75Se di cosa terrena
Se di colei che tanto alto locasti
Qualche novella a i vostri lidi arriva,
Io so ben che per te gioja non senti,
Che saldi men che cera e men ch’arena 80Verso la fama che di te lasciasti
Son bronzi e marmi, e da le nostre menti
Se mai cadesti ancor, s’unqua cadrai,
Cresca, se crescer può, nostra sciagura,
E in sempiterni guai 85Pianga tua stirpe a tutto il mondo oscura.