D’aria e d’ingegno e di parlar diverso
Per lo toscano suol cercando gìa 20L’ospite desioso
Dove giaccia colui per lo cui verso
Il Meonio cantor non è più solo;
Ed oh vergogna! udìa
Che non ch’il cener freddo e l’ossa nude 25Giaccian esuli ancora
Dopo il funereo dì sott’altro suolo;
Ma non sorgea dentro a tue mura un sasso,
Firenze, a quello per la cui virtude
Tutto il mondo t’onora. 30Oh voi pietosi onde sì tristo e basso
Obbrobrio laverà nostro paese!
Bell’opra hai tolta, e di ch’amor ti rende,
Schiera prode e cortese,
Qualunque petto amor d’Italia accende.