Pagina:Leopardi - Canti, Starita, Napoli 1835.djvu/50

44 alla primavera


     Vivi tu, vivi, o santa
Natura? vivi e il dissueto orecchio
25Della materna voce il suono accoglie?
Già di candide ninfe i rivi albergo,
Placido albergo e specchio
Furo i liquidi fonti. Arcane danze
D’immortal piede i ruinosi gioghi
30Scossero e l’ardue selve (oggi romita
Stanza de’ venti): e il pastorel ch’all’ombre
Meridiane6 incerte e alla fiorita
Margo adducea de’ fiumi
Le sitibonde agnelle, arguto carme
35Sonar d’agresti Pani
Udì lungo le ripe; e tremar l’onda
Vide, e stupì, che non palese al guardo
La faretrata Diva
Scendea ne’ caldi flutti, e dall’immonda
40Polve tergea della sanguigna caccia
Il niveo lato e le verginee braccia.

     Vissero i fiori e l’erbe,
Vissero i boschi un dì. Conscie le molli
Aure, le nubi e la titania lampa
45Fur dell’umana gente, allor che ignuda
Te per le piagge e i colli,
Ciprigna luce, alla deserta notte
Con gli occhi intenti il viator seguendo,