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122 il pensiero

Come d’altri desiri,
Fuor ch’a te somiglianti, altri sospiri.

     Giammai d’allor che in pria
45Questa vita che sia per prova intesi,
Timor di morte non mi strinse il petto.
Oggi mi pare un gioco
Quella che il mondo inetto,
Talor lodando, ognora abborre e trema,
50Necessitade estrema;
E se periglio appar, con un sorriso
Le sue minacce a contemplar m’affiso.

     Sempre i codardi e l’alme
Ingenerose abbiette
55Ebbi in dispregio. Or punge ogni atto indegno
Subito i sensi miei;
Move l’alma ogni esempio
Dell’umana viltà subito a sdegno.
Di questa età superba,
60Che di vote speranze si nutrica,
Vaga di ciance, e di virtù nemica;
Stolta, che l’util chiede,
E inutile la vita
Quindi più sempre divenir non vede;
65Maggior mi sento. A scherno
Ho gli umani giudizi; e il vario volgo