65D’ogni dolcezza vedovo,
Tristo; ma non turbato,
Ma placido il mio stato,
Il volto era seren.
Desiderato il termine 70Avrei del viver mio;
Ma spento era il desio
Nello spossato sen.
Qual dell’età decrepita
L’avanzo ignudo e vile, 75Io conducea l’aprile
Degli anni miei così:
Così quegl’ineffabili
Giorni, o mio cor, traevi,
Che sì fugaci e brevi 80Il cielo a noi sortì.
Chi dalla grave, immemore
Quiete or mi ridesta?
Che virtù nova è questa,
Questa che sento in me? 85Moti soavi, immagini,
Palpiti, error beato,
Per sempre a voi negato
Questo mio cor non è?