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canto iv. | 49 |
40Fiamma di gioventù dunque si spegne
Per vostra mano? attenuata e franta
Da voi nostra natura? e le assonnate
Menti, e le voglie indegne,
E di nervi e di polpe
45Scemo il valor natio son vostre colpe?
A gli atti egregi è sprone
Amor, chi ben l’estima, e d’alto affetto
Maestra è la beltà. D’amor digiuna
Siede l’alma di quello a cui nel petto
50Non brilla, amando, il cor quando a tenzone
Scendono i venti, e quando nembi aduna
L’olimpo, e fiede le montagne il rombo
De la procella. O spose,
O verginette, a voi
55Chi de’ perigli è schivo, e quei che indegno
È de la patria e che sue brame e suoi
Volgari affetti in basso loco pose,
Odio mova e disdegno;
Se nel femmineo core
60D’uomini ardea non di fanciulle amore.
Madri d’imbelle prole
V’incresca esser nomate. I danni e ’l pianto