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canto xxii. 157


     O natura cortese,
Son questi i doni tuoi,
Questi i diletti sono
45Che tu porgi a i mortali. Uscir di pena
E diletto fra noi.
Pene tu spargi a larga mano; il duolo
Spontaneo sorge: e di piacer, quel tanto
Che per mostro e miracolo talvolta
50Nasce d’affanno, è gran guadagno. Umana
Prole degna di pianto! assai felice
Se respirar ti lice
D’alcun dolor, beata
Se te d’ogni dolor morte risana.