Il grido giornaliero.
Ecco il Sol che ritorna, ecco sorride 20Per li poggi e le ville. Apre i balconi,
Apre terrazzi e logge la famiglia:
E, da la via corrente, odi lontano
Tintinnio di sonagli; il carro stride
Del passegger che il suo cammin ripiglia.
25Si rallegra ogni core.
Sì dolce sì gradita
Quand’è, com’or, la vita?
Quando con tanto amore
L’uomo a’ suoi studi intende? 30O torna a l’opre? o cosa nova imprende?
Quando de’ mali suoi men si ricorda?
Piacer figlio d’affanno;
Gioia vana, ch'è frutto
Del passato timore, onde si scosse 35E paventò la morte
Chi la vita abborria;
Onde in lungo tormento,
Fredde, tacite, smorte,
Sudàr le genti e palpitàr, vedendo 40Mossi a le nostre offese
Folgori, nembi e vento.