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canto xix. | 135 |
40Tu pria che l’erbe inaridisse il verno,
Da chiuso morbo consumata e vinta,
Perivi, o tenerella. E non vedevi
Il fior de gli anni tuoi;
Non ti molceva il core
45La dolce lode or de le negre chiome,
Or de gli sguardi innamorati e schivi;
Nè teco le compagne a i dì festivi
Ragionavan d’amore.
Anco peria fra poco
50La speranza mia dolce: a gli anni miei
Anco negaro i fati
La giovanezza. Ahi come,
Come passata sei,
Cara compagna de l’età mia nova,
55Mia lagrimata speme!
Questo è quel mondo? questi
I diletti, l’amor, l’opre, gli eventi
Onde cotanto ragionammo insieme?
Questa la sorte de l’umane genti?
60A l’apparir del vero,
Tu, misera, cadesti: e con la mano
La fredda morte ed una tomba ignuda
Mostravi di lontano.