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XIII.
ALLA LUNA.
O graziosa luna, io mi rammento
Che, or volge l’anno, io sovra questo colle
Venia carco d’angoscia a rimirarti:
E tu pendevi allor su quella selva
5Siccome or fai, che tutta la rischiari.
Ma nebuloso e tremulo dal pianto
Che mi sorgea sul ciglio, a le mie luci
Il tuo volto apparia; chè travagliosa
Era mia vita: ed è, nè cangia stile,
10O mia diletta luna. E pur mi giova
La ricordanza, e ’l noverar l’etate
Del mio dolore. Oh come grato occorre
Il sovvenir de le passate cose,
Ancor che triste, e ancor che il pianto duri.