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34 pensieri - li

piú atti all’amicizia che gli altri. Nondimeno è quasi impossibile un’amicizia durevole fra due che menino parimente vita giovanile; dico quella sorte di vita che si chiama cosí oggi, cioè dedita principalmente alle donne. Anzi tra questi tali è meno possibile che mai, si per la veemenza delle passioni, si per le rivalitá in amore e le gelosie che nascono tra essi inevitabilmente, e perché, come è notato da Madama di Stael, gli altrui successi prosperi colle donne sempre fanno dispiacere, anche al maggiore amico del fortunato. Le donne sono, dopo i danari, quella cosa in cui la gente è meno trattabile e meno capace di accordi, e dove i conoscenti, gli amici, i fratelli cangiano l’aspetto e la natura loro ordinaria: perché gli uomini sono amici e parenti, anzi sono civili e uomini, non fino agli altari, giusta il proverbio antico, ma fino ai danari e alle donne: quivi diventano selvaggi e bestie. E nelle cose donnesche, se è minore l’inumanitá, l’invidia è maggiore che nei danari; perché in quelle ha piú interesse la vanitá; ovvero, per dir meglio, perché v’ha interesse un amor proprio, che fra tutti è il piú proprio e il piú delicato. E benché ognuno nelle occasioni faccia altrettanto, mai non si vede alcuno sorridere o dire parole dolci a una donna, che tutti i presenti non si sforzino, o di fuori o fra sé medesimi, di metterlo amaramente in derisione. Onde, quantunque la metá del piacere dei successi prosperi in questo genere, come anche per lo piú negli altri, consista in raccontarli, è al tutto fuori di luogo il conferire che i giovani fanno le loro gioie amorose, massime con altri giovani; perché nessun ragionamento fu mai ad alcuno piú rincrescevole; e spessissime volte, anche narrando il vero, sono scherniti.

LI.

Vedendo quanto poche volte gli uomini nelle loro azioni sono guidati da un giudizio retto di quello che può loro giovare o nuocere, si conosce quanto facilmente debba trovarsi ingannato chi proponendosi d’indovinare alcuna risoluzione