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368 nota


Appendice.

Ho infine raccolto qui alcuni scritti che hanno valore di documenti e della preparazione di studi del Leopardi.

Sono frammenti: — come la prima Lettera al Giordani sopra il Frontone del Mai. È del 1819: — da cinque anni l’ombra di quel retore aduggiava il giovane studioso. Pure può essere interessante vedere (qui dove si vede) lo svolgimento del suo ingegno, dal breve Commentario latino del 15 alla Vita che doveva esser premessa alla traduzione (v. vol. VI) e notar quel primo fervore d’ammirazione che va sbollendo, e le indagini erudite che cedono il luogo via via a veri e propri studi letterari e ad acute disquisizioni di stile.

Questo frammento e gli abbozzi che certo furono precedenti, ma qui seguono, son tra le carte sinneriane della Nazionale di Firenze, e furono editi dal Piergili in Nuovi documenti intorno agli scritti e alla vita di G. L. (Firenze, successori Lemonnier), pp. 59-88 della 3 a ed. di cui mi valgo.

E sono i primi tentativi di dialoghi lucianeschi, che dovevano metter capo alle Operette morali. Furon pubblicati dalla Commissione governativa in Scritti vari inediti dalle Carte napoletane (Firenze, Le Monnier, 1904).

Sotto il Busto di Raffaello. — Da Monumenti del giardino Puccini, Pistoia, Tipogr. Cino, 1845, a p. 353. L’abate Manuzzi ne diede una copia alquanto diversa al Viani, che per altro non si persuase dell’autenticitá di questa iscrizione. La copia data dal Manuzzi al Viani è questa, evidentemente scorretta: per lo meno, manca un A avanti a Raffaello.

RAFFAELLO DA URBINO

PRINCIPE DE’ PITTORI
E MIRACOLO D’INGEGNO INVENTORE DI BELLEZZE INEFFABILI
FELICE PER LA GLORIA IN CUI VISSE
PIÚ FELICE
PER L’AMORE FORTUNATO IN CUI ARSE
FELICISSIMO PER LA MORTE OTTENUTA NEL FIOR DEGLI ANNI


NICCOLÒ PUCCINI

DEDICAVA QUESTO MARMO
SOSPIRANDO
PER LA MEMORIA DI TANTA FELICITÁ.