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ma tutti sono stati e sono come il mio. Prevale Machiavello. Qui la novella finirebbe; ma dirò, come per giunta, che Baldassar Castiglione fu eletto maestro de’ paggi del diavoletto. Questo può parer meraviglioso, ma si vuole che il Conte, a forza di considerar meglio le cose di questo mondo, e informarsi dai morti che venivano discendendo all’inferno, circa il carattere presente delle cose, degli uomini, degli avvenimenti, delle corti, de’ negozi umani ecc. deponesse affatto l’idea ch’ebbe in vita del perfetto cortigiano. Anzi si crede che avesse pubblicato dalla stamperia reale dell’inferno, in carta fatta con peli di diavolo, e in caratteri impressi col nero di carbone ecc. invece d’inchiostro, una nuova edizione del Cortigiano corretta e riformata appresso a poco nel modo che l’Alfieri corresse il panegirico di Plinio a Traiano. Sicché fu scelto maestro de’ paggi alla corte del principino. E siccome queste sono notizie recentissime, arrivate dall’inferno per mezzo (di quello che immaginerò a suo tempo), cosi staremo a vedere quello che succederá, e se nel mondo ci sará niente di nuovo, che non credo, ancorché s’avverasse quello che i diavoli indovini hanno pronosticato. Dirá pure Machiavello. E quel Ciro stesso ch’egli prese e descrisse come modello, tutti sanno che fu tutt’altro, e gran birbante, e tu, Plutone, lo sai meglio degli altri, che come tale lo hai ricompensato, e fatto tuo consigliere segreto ò).

per la novella

senofonte e machiavello

Dirá Machiavello. Moltissimi e prima e dopo di me, antichi, come sei tu, Senofonte, e moderni, come sono io, hanno o dato precetti espressamente, cosi di governare e di viver sul trono o nelle corti ecc., come di viver nelle societá e di governar sé stesso rispettivamente agli altri uomini; ovvero hanno trattato in mille maniere di questa materia, senza prender l’assunto di ridurle ad arte (come abbiam fatto tu ed io) : e ciò ne’ loro libri di morale, (i) In un foglietto staccato è questa nota dell’autore: «Alla novella Senofonte e Machiavello: si potrá anche dire che il diavoletto essendo figlio di una donna, era una specie di Ermafrodito, mezz’uomo e mezzo diavolo, e quindi si credeva che non dovesse regnare nell’inferno, ma piuttosto su terra».