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tniramur. Vedete che questi attribuisce a Frontone la «pompa», al qual Macrobio la «secchezza» ; e queste due qualitá paiono meglio ripugnanti che disparate, secondoché dirò poco stante. Ma prima mi voglio assicurare che non rigettiate l’autoritá di Mamerto, come scrittore di nessuna levatura e non antichissimo, perché, lasciando stare che Macrobio fu chiamato la scinda di Gellio, e paragonato alla cornacchia d’Esopo, e parve balbettante nel latino, e del resto non fu tutto un mezzo secolo avanti a Mamerto, la quale autoritá, senza che per sé stessa non è gran cosa, per cagione del gusto allora parimente corrottissimo fa poca o nessuna forza; io non dubito che Mamerto non parlasse secondo l’opinione universale stabilita dal consenso degli studiosi e discesa dal secolo di Frontone infino al suo, la quale, come non è da dire che fosse falsa, cesi né meno è da credere che Mamerto l’ignorasse, o non ne facesse conto e parlasse di suo capo. Certamente oggi nessuno è, tra quelli che scrivono e stampano, tanto idiota, il quale chiamasse Dante delicato, né il Petrarca austero, né il Boccaccio secco, né l’Ariosto nervoso, né l’Alfieri molle; e similmente nessuno è che se, discordando dal parere comune, chiamasse qualcheduno di questi o altri tali autori altrimenti che non li chiamasse l’universale, non solamente non portasse nessuna ragione per la quale cosi facesse, ma né anche desse segno di sconsentire dall’opinione pubblica. Piú tosto saranno moltissimi che, ancorché non intendano propriamente perché il Petrarca sia leggiadro ed elegante e il Boccaccio copioso e soave e cosi dite degli altri, non per tanto a un bisogno li chiameranno cosi perché sanno che cosi si chiamano. E Mamerto non fu al suo tempo de’ piú goffi, ma per lo contrario de’ piú dotti, o vogliamo dei meno ignoranti. Ma tutto questo si può e dèe parimente dire di Macrobio e della testimonianza di lui che attribuisce a Frontone la secchezza. Ed io so bene che san Girolamo e Sidonio ascrissero a Frontone la gravitá: ma la gravitá può stare colla secchezza e forse anche l’ama, la pompa non pare che possa; perché, se io non fallo, non si dá pompa senza una certa copia, e la copia, poniamo che non sia l’opposto, certo è nemica della secchezza, e sono nemici della secchezza certi ornamenti dei quali la pompa non pare che possa far senza. E che la gravitá sia cosa diversa dalla pompa, comunque per lo piú l’accompagni, né dovrebbe essere per sé oscuro, e lo viene a dire manifestamente lo stesso Mamerto proponendo per la gravitá Catone, e Frontone per la