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III

ABBOZZI E FRAMMENTI

i.

SOPRA IL FRONTONE DEL MAIO).

Lettera

al Ch. Pietro Giordani.

(1818)

Mio carissimo. Io credo che delle scoperte del nostro Mai pubblicate finora quella del Frontone e per l’apparenza e per la sostanza sia la principale: e dico per l’apparenza perché autore antichissimo e novissimo, maestro di Lucio Vero, e quel eh’è piú, di Marco Aurelio ; lettere di lui a’suoi discepoli imperatori e dei suoi discepoli a lui, due tomi di scritture per l’addietro ignotissime, sono parole grandiose che fanno romore ed empiono gli orecchi e destano la meraviglia e solleticano la curiositá. E dico per la sostanza, perché nessuno vorrá mettere Frontone con Simmaco né con Temistio, e non è chi per una lettera di quello non desse volentieri un trattato di Porfirio, né alcuni frammenti di una storia, della quale la maggior parte sopravviveva, potranno competere di nobiltá con quelli di un oratore tanto famoso, né (i) M. CORNELII FRONTONIS opera inedita cum epistuiis item ineditis Antonini Pi: M. Aureli: L. Veri et Appiani, nec non aliorum veterani fragnientis. Invenit et commentario praevio notisque illustravit Angelus Maius Bibliothecae Ambiosianae a linguis orientalibus. Mediolani, Regiis Typis, MDCCCXV, voi. II, in-4.»