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elegantemente, «spogliarla della sua superflua prolissitá», appena di dieci o quindici piccolissime paginette lo poterono accorciare. Che se spesso m’avviene di dichiarare una stessa voce o maniera piú e piú volte, s’ha a considerare, fra l’altre cose, che il Petrarca non è di quegli scrittori che si leggono dal principio alla fine seguitamente; ma qua e lá, per lo piú a salti e senz’ordine; onde è conveniente che il lettore abbia a ciascun luogo tutto ciò che gli bisogna per intenderlo; e non sia costretto di andare alla ventura pescando in tutto il comento le dichiarazioni che gli occorrono. Quanto al testo, ho seguitato alla cieca quello del professore Marsand, oggi usato universalmente; non che esso sia né che io lo creda netto di lezioni false. Ma l’assunto del Marsand, come mi diceva egli stesso in Milano, non fu altro che di rappresentare fedelmente le tre edizioni antiche da lui citate nel suo proemio, e giudicate ottime, lasciando altrui la critica di si fatto testo; parte, si può dire, intatta non solo nel Petrarca, ma in tutti gli autori nostri antichi, quantunque cosi necessaria in questi come nei greci e nei latini. Ma non era della natura della mia interpretazioncella l’entrare in questo campo. Forse lo tenterò alcun giorno in un «Saggio di emendazioni critiche delle Rime del Petrarca», la materia del quale ho da piú anni in serbo; e forse, in compagnia di molti altri miei disegni, anche questo se ne andrá col vento. Ancora l’ordine dei componimenti del Petrarca sarebbe corretto in molta parte, e, quello che è piú, la forza intima, e la propria e viva natura loro, credo che verrebbero in una luce e che apparirebbero in un aspetto nuovo, se potessi scrivere la storia dell’amore del Petrarca conforme al concetto della medesima che ho nella mente: la quale storia, narrata dal Poeta nelle sue «Rime», non è stata fin qui da nessuno intesa né conosciuta come pare a me che ella si possa intendere e conoscere, adoperando a questo effetto non altra scienza che quella delle passioni e dei costumi degli uomini e delle donne. E tale storia, cosi scritta come io vorrei, stimo che sarebbe non meno piacevole a leggere e piú utile che un romanzo.