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che, lasciandovi guidare all’usanza, torreste di voler prima patire i danni e le incomoditá dello stato presente, che godervi con migliori ordini una vita migliore. Anche dicevano che io consigliandovi il vostro meglio, porterei pericolo di parere inimico del popolo, e darei materia di sospettare ch’io m’industriassi di ridurre la cittá sotto la signoria di pochi. Ora, se i miei ragionamenti fossero stati di cose sconosciute e nuove, e che io vi avessi confortato a eleggere consiglieri o dettatori che di quelle dovessero deliberare, nel qual modo fu spenta la potestá del popolo ai tempi addietro, io potrei ragionevolmente incorrere nelle dette imputazioni. Dove che io non ho detto cosa di cotal fatta, ma ho ragionato di un governo, non mica occulto, ma palese; il quale tutti sapete essere stato adoperato dai nostri antichi, e avere partorito innumerabili beni, non che alla nostra patria, eziandio agli altri greci; oltre di ciò essere stato prescritto e stabilito da uomini i quali è forza che ciascuno si accordi a tenere per li cittadini piú popolani che sieno stati mai. Di modo che ella sarebbe pur dura e indebita cosa che per confortarvi di ripigliare questo cosi fatto ordine di repubblica, io fossi riputato cupido di novitá. Senza che di leggeri voi potete conoscere il mio sentimento anche da questo, che nella piú parte delle aringhe e dei discorsi detti da me insino a ora, io condanno le signorie di pochi, le prepotenze, i privilegi ; e lodo le ugualitá e gli stati di popolo, come che non tutti, ma solo i bene ordinati, con rettitudine e buono accorgimento, e non alla cieca. E lodogli perciocché io trovo che i nostri antichi con un si fatto stato si avvantaggiarono di gran lunga dagli altri popoli, e che i lacedemoni hanno la piú bella repubblica che sia di questi tempi, perché si reggono piú popolarmente. E che questo sia vero, veggiamo che nella elezione dei magistrati, nell’uso del vivere quotidiano, e in qual si sia studio e instituto, seguono l’egualitá e la conformitá piú che gli altri popoli, cose combattute sempre dalle signorie di pochi, e sempre usate da quelli che si reggono per istato popolare bene acconcio. Cosi, se noi vorremo por mente alle altre cittá, riandando un poco, troveremo che