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nell’ufficio, avessero pretermesso qualche guadagnuzzo da poter fare, ma si bene se eglino avessero trascurato qualche negozio il quale si convenisse espedire sollecitamente. E a dire in breve, gli uomini di quel tempo erano di opinione che al popolo si appartenesse di eleggere i magistrati, punire i delinquenti, definire i piati e le controversie, come signore e principe; e quelli che avessero ozio e possessioni da vivere, dovessero attendere al maneggio delle cose pubbliche con quella cura medesima che se elle fossero loro proprie e familiari; e portatisi dirittamente, avessero a essere lodati e tenersi contenti di questo premio; avendo male amministrato l’ufficio, dovessero, senza commiserazione o grazia veruna, severissimamente essere puniti. Ora quale altro stato di popolo si potrebbe trovare che fosse o piú giusto o piú saldo di uno il quale preponga alle amministrazioni pubbliche i piú sufficienti, e di questi medesimi constituisca signore il popolo? L’ordine per tanto di quello stato era cosi come io vi ho detto. Dalle quali cose potete comprendere di leggeri che gli uomini di quei tempi, eziandio in ciò che apparteneva al vivere di ciascun giorno, si portavano bene e ordinatamente; imperocché ragion vuole che a quelli che hanno gittati i fondamenti buoni circa alla forma del tutto, anco le parti riescano allo stesso modo. E per cominciare (come io credo che sia ragionevole) da quello che ha riguardo agli dèi, non erano i cittadini di allora né dissomiglianti da sé medesimi né disordinati o nel culto divino o nella celebrazione delle cose sacre, né secondo la voglia e la fantasia, tal volta, ponghiamo caso, menavano a sacrificare trecento buoi, tal altra pretermettevan insino ai sacrifici propri e consueti della cittá, ovvero in alcuna festa nuova e forestiera ove si banchettasse, usavano magnificenza grande, e poi per contrario in alcun tempio de’ piú santi sacrificavano del ritratto delle allegagioni; anzi avevano solamente l’occhio, cosi a non preterire in alcuna parte la consuetudine antica della cittá, coine a non aggiungervi cosa alcuna; giudicando che la pietá non si dovesse misurare dalla grandezza delle spese, ma dal niente innovare nelle costumanze trasmesse