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dire in questo ragionamento, siccome per iscritto ve la ho proposta a deliberarne. Imperocché io trovo che a voler ovviare ai pericoli futuri e riscuoterci dai mali presenti, non ci ha se non una via, cioè se noi vorremo riporre in piede quello stato di popolo il quale fu prima ordinato e constituito da Solone, uomo popolano quanto qualsivoglia altro, poi ristabilito da quel distene discacciatore dei tiranni e restitutore del popolo, e per sé stesso è tale che noi non potremmo trovare uno stato né piú popolare né che piú conferisse al bene della cittá. Della qual cosa abbiamo un argomento grandissimo, che quelli che usarono il detto stato, condotte a fine molte ed egregie opere, e ottenuta fama e lode da tutti gli uomini, furono dai greci volontariamente esaltati alla maggioria; e quelli per lo contrario a cui piacque lo stato presente, venuti in odio all’universale, e spesso afflitti da miserie gravissime, di poco mancò che non caddero nelle ultime disavventure. E per veritá come si può egli lodare, anzi comportare, un reggimento che per addietro è stato cagione di tante calamitá, e ora d’anno in anno va peggiorando di continuo? e come non si ha egli a temere che con questo tanto peggioramento, per ultimo non ci avvenga di trovarci a piú duri partiti che non furono quelli d’allora? Ma perché voi possiate giudicare e scegliere tra l’uno stato e l’altro con distinta e particolare contezza, e non per cose dette sommariamente, io per la mia parte m’ingegnerò di esporvi, con quella brevitá che io saprò maggiore, quanto appartiene al diritto conoscimento di ambedue gli stati, e voi converrá che dal canto vostro ponghiate attenzione a quello che io sono per dire. Coloro per tanto che a quei tempi amministrarono la repubblica, ordinarono uno stato, non mica tale che con portare un nome popolarissimo e dolce, in fatto e alla prova riuscisse molto diverso; né anche ammaestravano i cittadini in maniera che eglino si riputassero la licenza essere stato di popolo; il dispregio delle leggi libertá; la sfrenatezza del dire egualitá civile; e la facoltá di fare tutte queste cose, felicitá; ma per io con-