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piú che gli altri, ma quelli a cui la coscienza non rimorde di nessun atto o pensamento sinistro; perché l’uomo può, con si fatto animo, trapassare la vita piú dolcemente. E non vi date ad intendere che la malizia possa meglio fruttare che la virtú; solo aver nome piú fastidioso a sentire: anzi abbiate per fermo universalmente che la proprietá delle cose corrisponda ai nomi che elle portano. Non vogliate avere invidia a quelli che per disposizione mia tengono i primi luoghi, ma piuttosto emulargli, e sforzarvi, coll’adoperar bene e valentemente, di pervenire agli stessi gradi. Quelli che il principe ama ed onora dovete amare e onorare anche voi, se volete essere da me vicendevolmente onorati ed amati. I pensieri vostri quando io vi sono lontano, fate che corrispondano alle parole che voi dite alla presenza mia; e piú che colle parole, dimostratemivi affezionati colle opere. Guardatevi di non fare agli altri quello che voi non potete portare in pace che sia fatto a voi, e medesimamente di non seguitare in effetto nessuna di quelle cose che voi condannate in parole. Aspettatevi di aver a esser trattati secondo quali saranno i pensieri vostri verso il principe. Non vogliate solo commendare gli uomini da bene, ma prendergli anco a imitare. Abbiate le mie parole per leggi, e studiatevi di osservarle, perché quelli di voi che faranno maggiormente ciò che io voglio, avranno facoltá di vivere come essi vorrebbono. E a recare le molte parole in poche, voi dovete procedere verso l’imperio mio nel modo che voi giudicate che si debbano portare verso di voi medesimi quelli che vi sono sottoposti. E adempiendo voi le predette cose, che starò io qui ad esporvi distesamente gli effetti che seguiranno? Basta che se io continuerò nello stile usato fin qui, e voi farete come innanzi quanto vi si appartiene, non passerá gran tempo che voi vedrete ridotta la vita vostra in istato piú copioso e felice,