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Non giudicare che egli sia di ragione che gii altri abbiano a procedere modestamente e il principe senza modo, anzi fa’ che la tua propria temperanza e misuratezza sia d’esempio agli altri, considerando che i costumi di tutta la cittá si rassomigliano a quelli de’ principi. Fa’ conto ch’egli sia segno che il tuo reggimento è buono, se tu vedi che per le tue diligenze la cittá divenga piú ricca e piú costumata. Maggiormente ti caglia di poter lasciare ai figliuoli una fama onorevole che una ricchezza grande; perché questa passa, quella no; e colla fama si acquistano le ricchezze, ma colle ricchezze non si compera la riputazione; e quelle toccano anche alla gente da nulla, ma questa non la possono conseguire altri che gli eccellenti. Nelle vesti e negli ornati del corpo tu dèi seguitare il lusso, ma nelle altre cose, siccome si conviene ai principi, essere parco e tollerante; di modo che quelli che ti vedranno, dalle apparenze di fuori ti giudichino degno del principato, e quelli che useranno teco, giudichino altrettanto dalla fortezza dell’animo. Esamina continuamente i tuoi fatti e le tue parole, per fallire il meno che si può. Ottimo in tutti i negozi si è adoperar quella misura appunto che si richiede, né piú né meno; ma poiché questa a fatica si può conoscere, eleggi piuttosto il difetto che l’eccesso, atteso che la giusta mediocritá suol potere piú in quello che in questo. Procura di essere festevole e grave, perché questo è conveniente alla dignitá reale, quello fa per le conversazioni amichevoli e familiari. Ma ciò è cosa sopra tutte le altre malagevolissima; perché noi veggiamo ordinariamente quelli che vogliono essere contegnosi, riuscire freddi e scipiti, e chi vuole essere sollazzevole, dare nel basso e nell’ignobile. Ora egli è di bisogno studiarsi di esercitare ambedue le dette qualitá, e di fuggir quello inconveniente che tien dietro a ciascuna di loro.