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ti verrá fatto se piglierai per costume di rimanerti dalla fatica innanzi che tu non la possa piú sostenere. Guárdati dal ridere smoderato e dalla baldanza nel parlare, perché quello è proprio degli sciocchi e questa dei pazzi. Pensa che quelle cose che sono vergogna a farle non sono anche oneste a dirle. Avvézzati a dimostrarti di una cera non mica accigliata, ma si pensierosa e grave, perché da quella si acquista nome di superbo, da questa di assennato. Fa’ ragione che ti si convenga sopra tutto di essere composto, verecondo, giusto, temperante; perocché la costumatezza dei giovani pare che consista principalmente in queste cose. Non isperar mai, commessa un’azione brutta, ch’ella abbia a restare occulta. Imperocché quando ella rimanesse nascosta a tutti gli altri, sarebbe pur manifesta a te medesimo. Temi Iddio. Onora chi ti generò. Abbi verecondia degli amici. Ubbidisci alle leggi. Attendi di procacciare di quei difetti che sono congiunti all’onore e alla lode, perocché il piacere accompagnato coll’onesto è cosa ottima, altrimenti è la peggior cosa del mondo. Fa’ di tenerti libero da qualsivoglia imputazione, eziandio falsa; perché il piú della gente non sanno la veritá delle cose e guardano all’opinione. Govèrnati in maniera come se ogni tuo fatto fosse per essere conosciuto da tutti gli uomini. Perocché se anco avrai facoltá di nasconderlo di presente, verrá tempo che egli si risaprá. Volendo avere una buona riputazione, ingégnati massimamente di non far cosa che tu fossi per biasimare in altri che la facessero. Molte cose saprai se tu sarai vago di sapere. Consèrvati coll’esercizio le cognizioni acquistate, e fa’ ogni diligenza d’ imparare quello che tu non sai, considerando che non men brutta cosa è a non apprendere un buono ammaestramento che tu abbia udito, che a non accettare un dono che ti sia