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DIALOGO

DELLA NATURA E DI UN ISLANDESE

Un islandese, che era corso per la maggior parte del mondo, e soggiornato in diversissime terre, andando una volta per l’interiore dell’Africa, e passando sotto la linea equinoziale in un luogo non mai prima penetrato da uomo alcuno, ebbe un caso simile a quello che intervenne a Vasco di Gama nel passare il capo di Buona speranza; quando il medesimo Capo, guardiano dei mari australi, gli si fece incontro, sotto forma di gigante, per distôrlo dal tentare quelle nuove acque29. Vide da lontano un busto grandissimo; che da principio immaginò dovere essere di pietra, e a somiglianza degli ermi colossali veduti da lui, molti anni prima, nell’isola di Pasqua. Ma fattosi piú da vicino, trovò che era una forma smisurata di donna seduta in terra, col busto ritto, appoggiato il dosso e il gomito a una montagna; e non finta ma viva; di volto mezzo tra bello e terribile, di occhi e di capelli nerissimi; la quale guardavalo fissamente; e stata cosí un buono spazio senza parlare, all’ultimo gli disse:

Natura. Chi sei? che cerchi in questi luoghi dove la tua specie era incognita?

Islandese. Sono un povero islandese, che vo fuggendo la Natura; e fuggitala quasi tutto il tempo della mia vita per cento parti della terra, la fuggo adesso per questa.