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proposta di premi | 29 |
macchine, siamo giá liberi e sicuri dalle offese dei fulmini e
delle grandini e da molti simili mali e spaventi, cosí di mano
in mano si abbiano a ritrovare, per modo di esempio (e facciasi
grazia alla novitá dei nomi), qualche parainvidia, qualche
paracalunnie o paraperfidia o parafrodi, qualche filo di salute
o altro ingegno che ci scampi dall’egoismo, dal predominio
della mediocritá, dalla prospera fortuna degl’insensati, de’ ribaldi
e de’ vili, dall’universale noncuranza e dalla miseria de’
saggi, de’ costumati e de’ magnanimi, e dagli altri sí fatti incomodi,
i quali da parecchi secoli in qua sono meno possibili
a distornare che giá non furono gli effetti dei fulmini e delle
grandini. L’altra cagione e la principale si è che, disperando
la miglior parte dei filosofi di potersi mai curare i difetti del
genere umano, i quali, come si crede, sono assai maggiori e
in piú numero che le virtú; e tenendosi per certo che sia piuttosto
possibile di rifarlo del tutto in una nuova stampa, o di
sostituire in suo luogo un altro, che di emendarlo; perciò
l’Accademia dei Sillografi reputa essere espedientissimo che gli
uomini si rimuovano dai negozi della vita il piú che si possa,
e che a poco a poco dieno luogo, sottentrando le macchine
in loro scambio. E deliberata di concorrere con ogni suo potere
al progresso di questo nuovo ordine delle cose, propone per ora
tre premi a quelli che troveranno le tre macchine infrascritte.
L’intento della prima sará di fare le parti e la persona di un amico, il quale non biasimi e non motteggi l’amico assente; non lasci di sostenerlo quando l’oda riprendere o porre in giuoco; non anteponga la fama di acuto e di mordace, e l’ottenere il riso degli uomini, al debito dell’amicizia; non divulghi, o per altro effetto o per aver materia da favellare o da ostentarsi, il segreto commessogli; non si prevalga della familiaritá e della confidenza dell’amico a soppiantarlo e soprammontarlo piú facilmente; non porti invidia ai vantaggi di quello; abbia cura del suo bene e di ovviare o di riparare a’ suoi danni, e sia pronto alle sue domande e a’ suoi bisogni, altrimenti che in parole. Circa le altre cose, nel comporre questo automato, si avrá l’occhio ai trattati di Cicerone e della