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appendice | 297 |
Cap. VI.
8-10 luglio 1820, Z. 162 (I, 269):
Racconta Diogene Laerzio di Chilone lacedemonio, il quale interrogato in che differissero i dotti dagl’indotti, rispose: — Nelle buone speranze (ἐλπίσιν ἀγαθαῖς). Io non so dire se avesse riguardo alle cose di questo inondo o di una vita avvenire. Certamente rispetto a quelle, oggi avviene appunto il contrario. In che differisce l’ignorante dal savio? Nella speranza.
Il 5 settembre 1820, trascriveva dal Laerzio, Z. 231 (1, 328), e annotava:
Ἔλεγε δὲ (Socrate) καὶ ἓν μόνον ἀγαθὸν εἶναι, τὴν ἐπιστήμην, καὶ ἓν μόνον κακόν, τὴν ἀμαθίαν(Laerzio in Socrate, I. 2, segm. 31).
Oggidí possiamo dire tutto l’opposto, e questa considerazione può servire a definire la differenza che passa tra l’antica e la moderna sapienza.
19 settembre 1820, Z. 249 (I, 341):
Gli egesiaci (ramo della sètta cirenaica) dicevano secondo il Laerzio (in Aristippo, 1. 2, segm. 95) τόν τε σοφὸν ἑαυτοῦ ἕνεκα πάντα πράξειν. Questa potrebb’esser la divisa di tutti i sapienti moderni, in quanto sapienti.
6 novembre 1820, Z. 303 (I, 377):
Bione boristenite ἐρωτηθείς ποτε τίς μᾶλλον ἀγωνιᾷ (anxietate maiore dctineatur), ἔφη· ὁ τὰ μέγιστα βουλόμενος εὐημερεῖν (colui che cerca le supreme felicitá). Laerzio in Bione, 1. 4, segm. 48.
Chi sa pascersi delle piccole felicitá, raccogliere nell’animo suo i piccoli piaceri che ha provato nella giornata, dar peso presso se medesimo alle piccole fortune, facilmente passa la vita; e, se non è felice, può crederlo e non accorgersi del contrario. Ma chi non dá mente se non alle grandi felicitá, non considera come guadagno e non procura di pascersi e ruminare seco stesso i piccoli accidenti piacevoli, le piccole riuscite, soddisfazioni, conseguimenti, ecc., e tiene tutto per nulla, se non ottiene quel grande e difficile scopo che si propone, vivrá sempre cruccioso, ansioso, senza godimenti, e invece della gran felicitá ritroverá una continua infelicitá. Massimamente che, conseguito ancora quel grande scopo, lo troverá molto inferiore alla speranza, come sempre accade nelle cose lungamente desiderate e cercate.