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282 | operette morali |
fosse consentanea e proporzionale ai costumi presenti. Bisognava piú dose anticamente per fare un effetto che ora si ottiene con molto meno; e successiva e proporzionale diminuzione o accrescimento di questa dose si può calcolare anche nei tempi che sono di mezzo fra questi due estremi, gli antichi e i moderni, che sono veramente estremi, non solo cronologicamente, ma anche filosoficamente parlando; e questa dose calcolata può servire di termometro ai costumi, anche trasportandolo dai tempi alle nazioni, giacché non è dubbio che la dose non sia presentemente molto minore in Francia che in qualunque altro paese, ecc. e cosí anticamente e in ciascuna etá differente presso questo o quel popolo.
5 marzo 1821, Z. 718 sgg. (II, 148-149):
L’uomo d’immaginazione, di sentimento e di entusiasmo, privo della bellezza del corpo, è verso la natura appresso a poco quello ch’è verso l’amata un amante ardentissimo e sincerissimo, non corrisposto nell’amore, ecc.
Vedi Memorie della mia vita.
Cap. II.
19 gennaio 1821, Z. 527. (II, 43):
I fanciulli trovano il tutto nel nulla, gli uomini il nulla nel tutto.
30-31 maggio 1824, Z. 4095 (VII, 15) (2a redazione):
Rassomigliava qualunque (comparava ogni) piacere umano a un carciofo, dicendo che ne bisogna rodere e trangugiare tutte le foglie, volendo arrivare a dar di morso nella castagna; e che di questi carciofi è carestia grandissima, ed anche la maggior parte di loro è sole foglie senza castagna. E soggiungeva che esso non si potendo accomodare a ingoiarsi le foglie, ecc.
13 maggio 1821, Z. 1044 (II, 363):
La rimembranza del piacere si può paragonare alla speranza, e produce appress’a poco gli stessi effetti. Come la speranza, ella piace piú del piacere: è assai piú dolce il ricordarsi del bene (non mai provato, ma che in lontananza sembra di aver provato) che il goderne; come è piú dolce lo sperarlo, perché in lontananza