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elogio degli uccelli 155


paese a paese quanto tu vuoi lontano, e dall’infima alla somma parte dell’aria, in poco spazio di tempo, e con facilitá mirabile; veggono e provano nella vita loro cose infinite e diversissime; esercitano continuamente il loro corpo; abbondano soprammodo della vita estrinseca. Tutti gli altri animali, provveduto che hanno ai loro bisogni, amano di starsene quieti e oziosi; nessuno, se giá non fossero i pesci, ed eccettuati pure alquanti degl’insetti volatili, va lungamente scorrendo per solo diporto. Cosí l’uomo silvestre, eccetto per supplire di giorno in giorno alle sue necessitá, le quali ricercano piccola e breve opera; ovvero se la tempesta, o alcuna fiera, o altra sí fatta cagione non lo caccia; appena è solito di muovere un passo; ama principalmente l’ozio e la negligenza; consuma poco meno che i giorni intieri sedendo neghittosamente in silenzio nella sua capannetta informe, o all’aperto, o nelle rotture e caverne delle rupi e dei sassi. Gli uccelli per lo contrario, pochissimo soprastanno in un medesimo luogo: vanno e vengono di continuo senza necessitá veruna; usano il volare per sollazzo; e talvolta, andati a diporto piú centinaia di miglia dal paese dove sogliono praticare, il di medesimo in sul vespro vi si riducono. Anche nel piccolo tempo che soprasseggono in un luogo, tu non li vedi stare mai fermi della persona; sempre si volgono qua e lá, sempre si aggirano, si piegano, si protendono, si crollano, si dimenano; con quella vispezza, quell’agilitá, quella prestezza di moti indicibile. In somma, da poi che l’uccello è schiuso dall’uovo, insino a quando muore, salvo gl’intervalli del sonno, non si posa un momento di tempo. Per le quali considerazioni, parrebbe si potesse affermare che naturalmente lo stato ordinario degli altri animali, compresovi ancora gli uomini, si è la quiete; degli uccelli, il moto.

A queste loro qualitá e condizioni esteriori corrispondono le intrinseche, cioè dell’animo; per le quali medesimamente sono meglio atti alla felicitá che gli altri animali. Avendo l’udito acutissimo, e la vista efficace e perfetta in modo che l’animo nostro a fatica se ne può fare una immagine propor-