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detti memorabili di f. ottonieri - cap v 137


— Facciamo caso, diceva, che tu richiegga di un piacere una qualsivoglia persona; della qual dimanda non ti si possa soddisfare senza incorrere nell’odio o nella mala volontá di un terzo; e questo terzo, tu e la persona richiesta, supponghiamo che in istato e in potere, siate tutti e tre uguali, poco piú o meno. Io dico che verisimilmente la tua dimanda non ti verrá conseguita per nessun modo; posto eziandio che il gratificartene avesse dovuto obbligarti grandemente al gratificatore, e fargli piú benevolo te, che inimico quel terzo. Ma dall’odio e dall’ira degli uomini si teme assai piú che dall’amore e dalla gratitudine non si spera: e ragionevolmente: perché in generale si vede che quelle due prime passioni operano piú spesso; e nell’operare mostrano molto maggiore efficacia che le contrarie. La cagione è che chi si sforza di nuocere a quelli che egli odia, e chi cerca vendetta opera per sé; chi si studia di giovare a quelli che egli ama, e che rimerita i benefizi ricevuti opera per gli amici e i benefattori. —

Diceva che universalmente gli ossequi e i servigi che si fanno agli altri con isperanze e disegni di utilitá propria, rade volte conseguiscono il loro fine; perché gli uomini, massimamente oggi che hanno piú scienza e piú senno che per l’addietro, sono facili a ricevere e difficili a rendere. Nondimeno che di tali ossequi e servigi, quelli che sono prestati da alcuni giovani a vecchie ricche o potenti ottengono il loro fine, non solo piú spesse volte che gli altri, ma il piú delle volte.

Queste considerazioni infrascritte, che concernono principalmente i costumi moderni, mi ricordo averle udite dalla sua bocca. Oggi non è cosa alcuna che faccia vergogna appresso agli uomini usati e sperimentati nel mondo, salvo che il vergognarsi; né di cosa alcuna questi si fatti uomini si vergognano, fuorché di questa, se a caso qualche volta v’incorrono.

Maraviglioso potere è quel della moda: la quale, laddove le nazioni e gli uomini sono tenacissimi delle usanze in ogni altra cosa, e ostinatissimi a giudicare, operare e procedere secondo la consuetudine, eziandio contro ragione e con loro danno; essa sempre che vuole, in un tratto li fa deporre,