è portato universalmente, e spesso piú lieta di questo che se
ella fosse onorata; diversa dagli altri non per sola necessitá
di natura, ma eziandio per volontá e di buon grado; rimota
dalle speranze o dai piaceri del commercio degli uomini, e
solitaria nel mezzo delle cittá, non meno perché fugge essa
dall’altra gente, che per essere fuggita. Di questa specie
soggiungeva non si trovare se non rarissimi. Nella natura dell’altra,
diceva essere congiunta e mista alla forza una sorta
di debolezza e di timiditá; in modo che essa natura combatte
seco medesima. Perocché gli uomini di questa seconda specie
non essendo di volontá punto alieni dal conversare cogli altri
desiderando in molte e diverse cose di rendersi conformi o
simili a quelli del primo genere, dolendosi nel proprio cuore
della disistima in cui si veggono essere, e di parere da meno
di uomini smisuratamente inferiori a sé d’ingegno e d’animo;
non vengono a capo, non ostante qualunque cura e diligenza
vi pongano, di addestrarsi all’uso pratico della vita, né di rendersi
nella conversazione tollerabili a sé, non che altrui. Tali
essere stati negli ultimi tempi, ed essere all’etá nostra, se bene
l’uno piú l’altro meno, non pochi degl’ingegni maggiori e piú
delicati. E per un esempio insigne, recava
Gian Giacomo Rousseau; aggiungendo a questo un altro esempio, ricavato
dagli antichi, cioè Virgilio; del quale nella Vita latina che
porta il nome di Donato grammatico46, è riferito coll’autoritá
di Melisso, pure grammatico, liberto di Mecenate, che egli fu
nel favellare tardissimo, e poco diverso dagl’indòtti. E che
ciò sia vero, e che Virgilio, per la stessa maravigliosa finezza
dell’ingegno, fosse poco atto a praticare cogli uomini, gli pareva
si potesse raccòrre molto probabilmente, sí dall’artificio
sottilissimo e faticosíssimo del suo stile, e sí dalla propria indole
di quella poesia; come anche da ciò che si legge in sulla
fine del secondo delle Georgiche. Dove il poeta, contro l’uso
dei romani antichi, e massimamente di quelli d’ingegno grande,
si professa desideroso della vita oscura e solitaria; e questo
in una cotal guisa, che si può comprendere che egli vi è sforzato
dalla sua natura, anzi che inclinato; e che l’ama piú come