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114 | operette morali |
DIALOGO DI FEDERICO RUYSCH39
E DELLE SUE MUMMIE
coro di morti nello studio di federico ruysch.
Sola nel mondo eterna, a cui si volve
ogni creata cosa,
in te, morte, si posa
nostra ignuda natura;
lieta no, ma sicura
dall’antico dolor. Profonda notte
nella confusa mente
il pensier grave oscura;
alla speme, al desio, l’arido spirto
lena mancar si sente:
cosí d’affanno e di temenza è sciolto,
e l’etá vòte e lente
senza tedio consuma.
Vivemmo: e qual di paurosa larva,
e di sudato sogno,
a lattante fanciullo erra nell’alma
confusa ricordanza;
tal memoria n’avanza
del viver nostro; ma da tema è lunge
il rimembrar. Che fummo?
che fu quel punto acerbo
che di vita ebbe nome?
Cosa arcana e stupenda