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il parini - capitolo vii | 101 |
dell’intelletto un lungo ordine di veritá connesse tra loro a mano
a mano, né di scoprire le sottili e recondite congiunture che ha
ciascuna veritá con cento altre: non possono facilmente, o in
maniera alcuna, imitare e reiterare colla mente propria le operazioni
fatte, né provare le impressioni provate, da quella del
filosofo; unico modo a vedere, comprendere, ed estimare convenientemente
tutte le cause che indussero esso filosofo a far
questo o quel giudizio, affermare o negare questa o quella cosa,
dubitar di tale o di tal altra. Sicché quantunque intendano i
suoi concetti, non intendono che sieno veri o probabili; non
avendo, e non potendo fare, una quasi esperienza della veritá
e della probabilitá loro. Cosa poco diversa da quella che agli
uomini naturalmente freddi accade circa le immaginazioni e
gli affetti espressi dai poeti. E ben sai che egli è comune al
poeta e al filosofo l’internarsi nel profondo degli animi umani,
e trarre in luce le loro intime qualitá e varietá, gli andamenti,
i moti e i successi occulti, le cause e gli effetti dell’une e
degli altri: nelle quali cose, quelli che non sono atti a sentire
in sé la corrispondenza de’ pensieri poetici al vero, non sentono anche, e non conoscono, quella dei filosofici.
Dalle dette cause nasce quello che veggiamo tutto dì, che molte opere egregie, ugualmente chiare ed intelligibili a tutti, ciò non ostante, ad alcuni paiono contenere mille veritá certissime; ad altri, mille manifesti errori: onde elle sono impugnate, pubblicamente o privatamente; non solo per malignitá o per interesse o per altre simili cagioni, ma eziandio per imbecillitá di mente, o per incapacitá di sentire e di comprendere la certezza dei loro principi, la rettitudine delle deduzioni e delle conclusioni, e generalmente la convenienza, l’efficacia e la veritá dei loro discorsi. Spesse volte le piú stupende opere filosofiche sono anche imputate di oscuritá, non per colpa degli scrittori, ma per la profonditá o la novitá dei sentimenti da un lato, e dall’altro l’oscuritá dell’intelletto di chi non li potrebbe comprendere in nessun modo. Considera dunque anche nel genere filosofico quanta difficoltá di aver lode, per dovuta che sia. Perocché non puoi dubitare, se anche io non lo esprimo