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v. a un vincitore del pallone | 27 |
che del serto fulgea, di ch’ella è spoglia,
nostra colpa e fatal. Passò stagione;
che nullo di tal madre oggi s’onora:
ma per te stesso al polo ergi la mente.
60Nostra vita a che val? solo a spregiarla:
beata allor che ne’ perigli avvolta,
se stessa obblia, né delle putri e lente
ore il danno misura e il flutto ascolta;
beata allor che il piede
65spinto al varco leteo, piú grata riede.