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quiete dopo la tempesta; XXIII. | Il sabato | del villaggio. In fondo ai canti I, II, III, VI, VII, VIII, XVI, XXI vi sono delle note, in parte tratte da altre stampe, in parte nuove. Scriveva il Leopardi a Luigi de Sinner, nel maggio del 1831: «Vi ho spedito per la posta un esemplare de’ miei Canti, che contiene tutte le mie poesie originali approvate e ricorrette. Le altre che ho pubblicate in vari tempi sono da me disapprovate e rifiutate». E indicava all’amico tre correzioni da fare, cui noi ne potremmo aggiungere ancora una decina.
5 a. — Canti | del conte | Giacomo Leopardi | Palermo | Stamperia di Francesco Spampinato | 1834. Pp. 4+114 + 2 in-16 picc. Quest’edizione riproduce senza troppo gravi errori la precedente. Si può notare come curiositá che innanzi alla lettera dedicatoria manca ogni indicazione ch’essa sia diretta agli amici di Toscana. La dedica, nella sua forma esatta, compare però nell’indice.
6. — Canti | di | Giacomo Leopardi. | Edizione corretta, accresciuta, | e sola approvata dall’autore. | Napoli, | presso Saverio Starita | Strada Quercia n. 14 | 1835. Pp. 177 in-16 picc. Precede un occhietto: Opere | di | Giacomo Leopardi. | Vol. I. Nel verso della stessa pagina si legge: «L’autore dichiara che le Considerazioni sopra la Storia ultima del Botta, ristampate in questa città, ed altri scritti di quel genere, che corrono per l’Italia, non sono suoi. Simili dichiarazioni in tal proposito egli ha pubblicato giá altre volte, per mezzo di giornali, in altre parti d’Italia». Era la terza volta che il Leopardi rifiutava la paternitá di scritti del conte Monaldo. Dopo le due smentite del 1832, uscite nell’«Antologia» e nel «Diario di Roma», questa terza acquista un particolare valore, quando si pensi che nell’edizione Starita era pubblicata per la prima volta la Palinodia al marchese Gino Cappotti, con le sue ironie sui «barbati eroi», cioè sui liberali italiani. Il volumetto, curato dal Leopardi, con l’aiuto del Ranieri, uscí alla fine di settembre. Precedeva le poesie la Notizia | intorno alle edizioni di questi Canti. I quattordici «componimenti non piú stampati» e i due ripresi da un’edizione anteriore erano distribuiti fra gli altri, nel modo seguente: I. | All’Italia; II. | Sopra il monumento | di Dante | che si preparava in Firenze; III. | Ad Angelo Mai, | quand’ebbe trovato i libri | di Cicerone | della Repubblica; IV. | Nelle nozze | della sorella Paolina; V. | A un vincitore | nel pallone; VI. | Bruto minore; VII. | Alla Primavera, | o | delle favole antiche; VIII. | Inno | ai Patriarchi, | o | de’ principii del genere umano; IX. | Ultimo