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230 | appendice |
158. | B20: | Scese nel petto: onde privato, inerme |
B: | Scese nel core, onde privato, inerme | |
F: | Scese nel core, | |
162. | B20: | A le schiacciate genti, a l’ire |
164. | B20: | e ’l brutto |
B, F: | ché l’ozio e ’l brutto | |
171. | B20: | È d’uopo |
172. | B20: | È vago il mondo, |
173. | B20: | Siam da mediocritá; sceso è ’l sapiente |
174. | B20: | confine |
175. | B20, B, F: | Che ’l mondo |
176. | B20: | Segui, risveglia i morti |
177. | B20: | vivi, |
178. | B20: | eroi, |
In F questa canzone è accompagnata da tre note, che si dicono tutt’e tre desunte «dall’edizione di Bologna» (cfr., nel presente volume, le pp. 190-91). Ma solo la prima, al v. 79, è riprodotta con esattezza. La seconda, al v. 96, presenta un testo che sta fra quello di B e quello di Nr. Si veda il principio: «Al tempo che poca o niuna contezza si aveva della rotonditá della terra, e delle altre dottrine che appartengono alla cosmografia, gli uomini non sapendo quello che il sole durante la notte operasse o patisse, fecero intorno a questo particolare molte e belle immaginazioni, secondo la vivacitá e freschezza di quella fantasia, che oggidí non si può chiamare altrimenti che fanciullesca, ma che in ciascun’altra etá degli antichi poteva poco meno che nella puerizia. E s’alcuni...» O il periodo successivo: «... e lo stesso Mimnermo piú distintamente degli altri...». Piú innanzi, a proposito del Petrarca, è invece anticipata un’espressione che rimase definitiva: «... segui la sentenza di quei filosofi che per virtú di raziocinio e di congettura...» Quanto alla terza nota, al v. 135, essa cosí modifica il testo di B: «Si ha rispetto alla congiuntura della morte del Tasso accaduta in tempo che disponevano d’incoronarlo in Campidoglio».
IV
Nelle nozze della sorella Paolina
Nelle nozze della sorella Paolina | Canzone Quarta in B.
5. | B, F: | e ’l suono |
7. | B, F: | che ’l duro |