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dediche, notizie, annotazioni |
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che in questa parte non le arrivano quelle del Sannazzaro né qual altro si sia dei nostri poemi pastorali, eccettuato l'Aminta e in parecchie scene il Pastor Fido.
Ivi, 12. |
Altrice.
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[v. 198]
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Credo che ti potrei portare non pochi esempi dell’uso di questa parola, pigliandoli da’ poeti moderni: ma se non ti curi degli esempi moderni, e vuoi degli antichi, abbi pazienza che io li trovi, come spero, e in questo mezzo aiutati col seguente, ch’è del
Guidiccioni1. «Mira che giogo vil, che duolo amaro Preme or l’altrice de’ famosi eroi».
Ivi, 13. |
Se di codardi è stanza,
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[v. 199] |
meglio l’è rimaner vedova e sola.
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«Solo» in forza di «romito», «disabitato», «deserto» non è del Vocabolario, ma è del Petrarca2. «Tanto e piú fien le cose oscure e sole Se morte gli occhi suoi chiude ed asconde». E del Poliziano3. «In qualche ripa sola E lontan da la gente [dice d’Orfeo] Si dolerá del suo crudo destino». E del Sannazzaro
nel Proemio dell’Arcadia. «Per li soli boschi i salvatichi uccelli sovra i verdi rami cantando». E nell’egloga undecima4. «Piangete, valli abbandonate e sole». E del Bembo5. «Parlo poi meco, e grido, e largo fiume Verso per gli occhi in qualche
parte sola». E del Casa6. «Ne i monti e per le selve oscure e
sole». E del Varchi7. «Dice per questa valle opaca e sola Tirinto». E del
Tasso8. «Per quella via ch’è piú deserta e sola». È tolto ai Latini, tra’ quali9 Virgilio nella Favola d’Orfeo10:
- ↑ Son. «Viva fiamma di Marte, onor de’ tuoi».
- ↑ Son. «Tra quantunque leggiadre donne e belle».
- ↑ Orfeo, At. iii, ediz. dell’Affò, Ven. 1776, v. 16, p. 41.
- ↑ V. 16.
- ↑ Son. xxxv.
- ↑ Son. xliii.
- ↑ Son. «Tesilla amo, Tesilla onoro, e sola».
- ↑ Ger. lib., c. x, st. 3.
- ↑ [Nell’ediz. Nobili: «fra’quali».]
- ↑ Geor., lib. iv, v. 465.