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XXXVIII
Io qui vagando al limitare intorno,
invan la pioggia invoco e la tempesta,
acciò che la ritenga al mio soggiorno.
Pure il vento muggia nella foresta,
5e muggia tra le nubi il tuono errante,
pria che l’aurora in ciel fosse ridesta.
O care nubi, o cielo, o terra, o piante,
parte la donna mia: pietá, se trova
pietá nel mondo un infelice amante.
10O turbine, or ti sveglia, or fate prova
di sommergermi o nembi, insino a tanto
che il sole ad altre terre il dí rinnova.
S’apre il ciel, cade il soffio, in ogni canto
posan l’erbe e le frondi, e m’abbarbaglia
15le luci il crudo Sol pregne di pianto.