Pagina:Leopardi, Giacomo – Canti, 1938 – BEIC 1857225.djvu/15


ii. sopra il monumento di dante 9


     D’aria e d’ingegno e di parlar diverso
per lo toscano suol cercando gia
20l’ospite desioso
dove giaccia colui per lo cui verso
il meonio cantor non è piú solo.
Ed, oh vergogna! udia
che non che il cener freddo e l'ossa nude
25giaccian esuli ancora
dopo il funereo di sott’altro suolo,
ma non sorgea dentro a tue mura un sasso,
Firenze, a quello per la cui virtude
tutto il mondo t’onora.
30Oh voi pietosi, onde sì tristo e basso
obbrobrio laverá nostro paese!
Bell’opra hai tolta e di ch’amor ti rende,
schiera prode e cortese,
qualunque petto amor d’Italia accende.

     35Amor d’Italia, o cari,
amor di questa misera vi sproni,
ver cui pietade è morta
in ogni petto omai, perciò che amari
giorni dopo il seren dato n’ha il cielo.
40Spirti v’aggiunga e vostra opra coroni
misericordia, o figli,
e duolo e sdegno di cotanto affanno
onde bagna costei le guance e il velo.
Ma voi di quale ornar parola o canto
45si debbe, a cui non pur cure o consigli,
ma dell’ingegno e della man daranno
i sensi e le virtudi eterno vanto
oprate e mostre nella dolce impresa?
Quali a voi note invio, sì che nel core,
50sì che nell’alma accesa
nova favilla indurre abbian valore?