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scrittori. In Lui la forza del raziocinio dona spesso una potente ossatura al periodo complesso e pur congegnato con limpido ordine, ma in Lui anche spesso la fantasia scientifica o artistica sormonta e si libera d’un colpo d’ala dagl’impacci grammaticali sintattici, e vola: allora il suo periodo par sconnesso a chi è schiavo d’abitudini letterarie secolari, così com’è, torrente di parole nell’impeto della mente che affretta veloce alla conquista del vero, riflesso verace con il suo rapido scorrere, le sue mosse brusche, le sue concatenazioni inaspettate del palpito intenso che accompagna l’intenso lavoro mentale.

Ecco la rigida formula, il conciso enunciato, il nudo elenco di fenomeni osservati, elenco grezzo, fatto di brevi proposizioni, ma che continua per pagine e pagine con una semplicità un ordine un concatenamento una progressione mirabili, delineando a larghi tratti una grandiosa superba visione di cose; ed ecco l’invettiva buttata giù tutta d’un fiato, di getto, senza una cancellatura, contro gli sciagurati alchimisti, i pittori per fame di guadagno, i dispregiatori della scienza, invettiva che gonfia lunghissimi periodi potentemente, come lo sdegno il petto dello scrittore.

Non la togata concione modellata sugli esempi antichi, ma la foga e la forza dell’oratore che improvvisa, sotto la sferza della passione, la difesa dei suoi beni più cari, che lascia sgorgare dall’anima offesa amarezza e ironia, come vivo sangue da una profonda ferita: leggete, ad esempio, l’invettiva contro gli studenti che interrompono le sezioni ca-