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poserò? Dove di qui a poco tempo tu ’l saprai, risposi, per te stessi.1


O tempo, consumatore delle cose, e, o invidiosa antichità, tu distruggi tutte le cose, e consumate tutte le cose dai duri denti della vecchiezza, a poco a poco, con lenta morte. Elena, quando si specchiava, vedendo le vizze grinze del suo viso fatte per la vecchiezza, piagne, e pensa seco perchè fu rapita du’ volte.


L’età che vola discorre nascostamente e inganna altrui, e niuna cosa è più veloce che gli anni, e chi semina virtù fama raccoglie.


L’omo e li animali sono propio transito e condotto di cibo, sepoltura d’animali, albergo de’ morti, facendo a sè vita dell’altrui morte, guaina di corruzione.


Si come l’animosità è pericolo di vita, così la paura è sicurtà di quella.


Le minaccie sol sono arme dello imminacciato.2


  1. Le due prime frasi sono due endecasillabi sdruccioli, probabilmente tolti a qualche commedia del tempo; il resto è una modificazione dei versi del Petrarca: Dimmi per cortesia, che gente è questa? | Di qui a poco tempo tel saprai | Per te stesso, rispose. Trionfo d’Amore, vv. 66-68.
  2. La minaccia serve soltanto a mettere in guardia il minacciato.