Pagina:Leonardo prosatore.djvu/330

326


Del cibo stato animato.

Gran parte de’ corpi animati passerà pe’ corpi de gli altri animali, cioè le case disabitate passeran in pezzi per le case abitate, dando a quelle un utile, e portando con seco i sua danni: quest’è, cioè, la vita dell’omo si fa delle cose mangiate, le quali portan con sè la parte dell’omo ch’è morta.


Della vita delli omini che ogni anno si mutano carne.

Li omini passeran morti per le sue proprie budelle.


Della crudeltà dell’omo.

Vedrassi animali sopra della terra, i quali sempre combatteranno infra loro e con danni grandissimi e, spesso, morte di ciascuna delle parte.

Questi non aran termine nelle lor malignità; per le fiere membra di questi verranno a terra gran parte delli alberi delle gran selve dell’universo; e poi ch’e’ saran pasciuti, il nutrimento de’ lor desideri sarà di dar morte e affanno e fatiche e paure e fuga a qualunche cosa animata. E per la loro ismisurata superbia questi si vorranno levare inverso il cielo, ma la superchia gravezza delle lor membra