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perchè el Magnifico Presidente mi promise che subito fatta tal moderazione, io sarei spedito. Ora egli è più tempo che io intesi che ’l Navilio s’acconciava e similmente i sua bocchelli, e immediate scrissi al Presidente e a Voi, e poi ripricai, e mai ebbi risposta. Adunque voi degnerete di rispondermi quel ch’è seguito, e, non essendo per ispedirsi, non v’incresca per mio amore, di sollecitarne un poco il Presidente e così Messer Girolamo da Cusano, al quale voi mi raccomanderete, e offereretemi a Sua Magnificenzia.

Abbozzi di lettere a Giuliano de’ Medici.1

Io ho uno che, per aversi di me promesso cose assai men che debite, essendo rimasto ingannato del suo presuntuoso desiderio, ha tentato di tormi tutti li amici, e perchè li ha trovati savi e non leggeri al suo volere, mi ha minacciato che troverà tale . . . . . . che mi torrà e benifactori; onde io ho di questo informato Vostra Signoria, acciò che, volendo questo seminare li usati scandoli, non trovi terreno atto a seminare, a ricevere li pensieri e li atti delle sua mala natura, che, tentando lui fare di Vostra Signoria strumento della sua iniqua e malvagia natura, rimanga ingannato di suo desiderio2.

  1. Scritti durante la dimora a Roma, presso il Magnifico Giuliano [1513-15].
  2. Primi avvertimenti indeterminati del Vinci a Giuliano