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ch’abbi la Scultura, imperocchè quella ch’è sola di marmo è sottoposta alle ruine1 che non la ’n bronzo.

Adunque quella pittura fatta in rame che si po, con i metodi della Pittura, levare e porre, è pari al bronzo, che quando facevi prima l’opera di cera, ancor si poteva levare e porre2. Se questa scoltura di bronzo è eterna, questa di rame o di vetro è eternissima; se il bronzo rimane nero e brutto, questa è piena di vari e vaghi colori e d’infinite varietà. Della quala come di sopra è,3 se tu volessi dire solamente della pittura fatta in tavola, di questa son io contento dare la sentenza con la Scoltura, dicendo così: come la Pittura è più bella e di più fantasia e più copiosa, e la Scoltura più durabile, e altro non ha.

La Scoltura con poca fatica mostra quel che l’è; la Pittura pare cosa miraculosa a fare parere palpabile le cose impalpabile, rilevate le cose piane, lontane le cose vicine! In effetto la Pittura è ornata d’infinite speculazione, che la Scultura non le adopera.


  1. Sottintende: più.
  2. La pittura sul rame che, prima d’esser posta a cuocere, si può ritoccare e correggere col levare e porre i colori, è pari per durata e pregio alla scultura in bronzo, che anch’essa — prima d’esser gittata — può essere sul modello in cera rimodellata e corretta.
  3. Della qual Pittura, come sopra ho detto, se tu volessi intendere....