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l’ideale, che ne è la continuazione; quella scienza si è sempre mantenuta nella vita, che egli voleva veramente umana.
Però, anche quando una futura associazione di fisici, di matematici, di chimici e di fisiologici, sia per correggere, completare, annullare ipotesi teorie e principii, non saranno, in generale, annullate le scoperte di Leonardo accettate sino ad ora, e tanto meno saranno rifiutati i criteri del metodo sperimentale che genialmente concepì e magistralmente applicò; perciò il di lui nome nella scienza rimarrà perenne insieme al grandissimo merito che gli è dovuto, di aver cioè, in un tempo di medioevale ignoranza, orientato la scienza della natura verso il suo degno fine.
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Scrivendo questi ricordi mi ha accompagnato fin da principio un vivo desiderio da altri espresso, e che è doveroso il ripetere finchè occorrerà; mentre gli ammiratori del grande artista, alcuni dei quali forse deplorano il gusto di Leonardo per la scienza, ricercarono e trovarono molte delle più piccole particolarità della vita di lui che, unite alle leggende, hanno già servito a comporre un piacevole romanzo, gli ammiratori del grande scienziato attendono che venga fatta una edizione integrale nazionale dei manoscritti Vinciani.
E poichè di una tale pubblicazione è stata incaricata, fino dal 1892 e con reale decreto, una speciale Commissione, è desiderabile che essa, ascoltando anche l’ammirazione entusiastica per quella eminenza umana, ritardi il meno possibile a compire l’assunto importantissimo incarico.
Attendiamo questa pubblicazione, perchè ci renderà più disposti ad amare le glorie di casa nostra, ed anche perchè, pur deplorando l’assoluta impossibilità di possedere i resti mortali di Leonardo, servirà ad inalzare a lui, dopo quello che gli spetta in Santa Croce, il più degno e duraturo monumento.