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a 32] trattato della pittura - parte prima 21

scienze, non mancando per questo di sua divinità. E veramente non senza cagione non l’hanno nobilitata, perchè per sè medesima si nobilita senza l’aiuto delle altrui lingue, non altrimenti che si facciano le eccellenti opere di natura. E se i pittori non hanno di lei descritto e ridottala in scienza, non è colpa della pittura. Perchè pochi pittori fanno professione di lettere, perchè la lor vita non basta ad intendere quella, per questo avremo noi a dire che essa è meno nobile? Avremo noi a dire che le virtù delle erbe, pietre e piante non sieno in essere perchè gli uomini non le abbiano conosciute? Certo no, ma diremo esse erbe restarsi in sè nobili senza l’aiuto delle lingue o lettere umane.


31. Comincia della scultura, e s’essa è scienza o no.

La scultura non è scienza ma arte meccanicissima, perchè genera sudore e fatica corporale al suo operatore e solo bastano a tale artista le semplici misure dei membri e la natura de’ movimenti e posati, e così in sè finisce dimostrando all’occhio quel che quello è, e non dà di sè alcuna ammirazione al suo contemplante, come fa la pittura, che in una piana superficie per forza di scienza dimostra le grandissime campagne co’ lontani orizzonti.


32. Differenza tra la pittura e la scultura.

Tra la pittura e la scultura non trovo altra differenza, senonchè lo scultore conduce le sue opere con maggior fatica di corpo che il pittore, ed il pittore conduce le opere sue con maggior fatica di mente. Provasi così esser vero, conciossiachè lo scultore nel fare la sua opera fa per forza di braccia e di percussione a consumare il marmo, od altra pietra soverchia, ch’eccede la figura che dentro a quella si rinchiude, con esercizio meccanicissimo, accompagnato spesse volte da gran sudore composto di polvere e convertito in fango, con la faccia impastata, e tutto infarinato di polvere di marmo che pare un fornaio, e coperto di minute scaglie, che pare gli sia fioccato addosso; e l’abitazione imbrattata e piena di scaglie, e di polvere di pietre. Il che tutto al contrario avviene al pittore, parlando di pittori e scultori eccellenti; imperocchè il pittore con grande agio siede dinanzi alla sua opera ben vestito e muove il lievissimo pennello co’ vaghi colori, ed ornato di vestimenti come a lui piace; ed è l’abitazione sua piena di vaghe pitture, e pulita, ed accompagnata spesse volte di musiche, o lettori di varie e belle opere, le quali, senza strepito di martelli od altro rumore misto, sono con gran piacere udite. Ancora lo scultore nel condurre a fine le sue opere ha da fare per ciascuna figura tonda molti dintorni, acciocchè di tal figura ne risulti grazia per tutti gli aspetti; e questi tali dintorni non son fatti se non dalla convenienza dell’alto e basso, il quale non lo può porre con verità se non si tira in parte che la veda in profilo,