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alla vita di leonardo da vinci xxxi


— Ritratto muliebre in tavola, supposto della bella di Francesco I di Francia, detta la Colombina. Essa siede accanto a un masso, con in mano un fiore sottilissimo; la sua chioma è acconciata alla greca; il suo vestito, di broccato bianco e d’oro, è affibbiato in modo che scopre il seno dal lato sinistro. Dalla spalla scende con bella grazia sulle ginocchia un panno azzurro. Faceva parte della collezione del duca d’Orlèans. Fu venduto nel 1790 al signor Walkiers di Bruxelles, per un prezzo altissimo; quindi passò nella raccolta del signor Danoot, donde l’ebbe per compera il re Guglielmo d’Olanda. — Venduta la galleria nell’agosto del 1850, il ritratto della Colombina fu comprato per 86,000 franchi.

Pietroburgo. Galleria dell’Hermitage. — Santa Famiglia in mezze figure, grandi quasi quanto il vivo. La Madonna, altera nell’aspetto, tiene in grembo il Bambino Gesù, che stende le mani ad una tazza offertagli dal piccolo san Giovanni. Dietro ad essa si vede san Giuseppe, ed una figura muliebre vestita in diversa maniera, che si dice essere una parente di Leone X (pel quale probabilmente fu dipinto il quadro); forse la moglie di Giuliano de’ Medici duca d’Urbino (Filiberta di Savoia). Il Pagave ed altri moderni conoscitori non dubitano della sua autenticità, benchè non abbia nulla di comune con gli altri dipinti di Leonardo nè nel disegno, nè nella espressione delle teste, nè nel colorito, ma tenga piuttosto del più bello stile raffaellesco, senza per altro il profondo sentimento del grande maestro. Il libro, sul quale posa il Bambino, ha il seguente monogramma: , che non si vede in verun’altra opera di Leonardo. Sopra alcuni disegni, pubblicati dal Gerli, egli poneva questo: . — Questo quadro stette un tempo nel palazzo de’ duchi di Mantova. Rubato nel saccheggio dato a quella città dagl’Imperiali, rimase celato molti anni, sino a che nel 1775 fu comperato dall’abate Salvadori. Alla morte di lui, gli eredi lo portarono a Moris, loro patria, nel Trentino. — † L’Amoretti dice che questa tavola passò poi nella galleria Hermitage, ma il Calvi afferma che è ancora a Moris.



PARTE SECONDA.

di alcuni disegni di leonardo da vinci esistenti in firenze.


Nella raccolta di disegni della galleria di Firenze dove, come altre volte abbiamo notato, si trovano molti di quelli che componevano il libro posseduto dal Vasari, ne sono alcuni attribuiti a Leonardo. Ma tra questi noi faremo menzione solo di quelli che non lasciano dubbio sulla loro originalità, tralasciandone alcuni pochi che per noi non hanno bastevoli caratteri di autenticità.

Cassetta III.


N. 2. Testa muliebre, volta in giù con capelli tirati addietro e raccolti in crocchia alla nuca. Acquerello lumeggiato di biacca, in tela.

N. 3. Testa muliebre, veduta per tre quarti dal lato destro, con gli occhi bassi, e con un velo smerlato sulla fronte. In carta, come sopra.

N. 4. Madonna sedente, che contempla e sostiene con la destra Gesù Bambino nudo, il quale le siede in grembo, alzando, gli occhi e il sinistro braccio. In carta, come sopra.

N. 5. Mezza figura di femmina, che regge un putto nudo giacente sopra un deschetto, con un gatto in braccio. Schizzo a penna su carta tinta. — A tergo: Schizzo a penna di putto nudo seduto.

N. 6. Testa di donna, di profilo dal lato sinistro, con penna in capo. A matita nera.

N. 7. Testa di una Maddalena, quasi di profilo, dal lato sinistro. È alquanto inchinata in giù; colle chiome avvolte in trecce dietro il capo, parte cadenti sciolte lungo le guance e sul collo. La