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276 | leonardo da vinci | [§ 866 |
essere mista con sottili e trasparenti nuvole; la superficie delle quali foglie, quando sono di natura oscure come quelle degli olmi, quando non sono polverose, rendono i loro lustri di colore partecipante di azzurro; e questo accade per la settima del quarto che mostra: il chiaro misto coll’oscuro compone azzurro. E tali foglie hanno i rami lustri tanto più azzurri quanto l’aria che in esse si specchia sarà più purificata ed azzurra; ma se tali foglie sono giovani, come nelle cime de’ rami nel mese di maggio, allora esse saranno verdi con partecipazione di giallo; e se i loro lustri saranno generati dall’aria azzurra, che in lor si specchia, allora i lustri saranno verdi, per la terza di esso quarto che dice: il color giallo misto coll’azzurro sempre genera color verde.
I lustri di tutte le foglie di densa superficie parteciperanno del colore dell’aria, e quanto più saranno le foglie oscure, più si faranno di natura di specchio, e per conseguenza tali lustri parteciperanno più di azzurro.
867. Del verde delle foglie.
I più bei verdi che abbiano le foglie degli alberi sarà quando essi s’interpongono colla loro grossezza infra l’occhio e l’aria.
868. Dell'oscurità dell'albero.
Molto più oscura è quella parte dell’albero che termina nell’aria, che quella che termina nella selva, o monti, o colli.
869. Degli alberi.
Quando le piante saranno riguardate di verso il sole, per la trasparenza delle loro foglie esse inverso gli estremi si dimostreranno di più bel verde che prima non era; inverso il mezzo parrà forte oscuro, e le foglie che non saranno trasparenti saranno quelle che ti mostreranno il loro dritto, e piglieranno lustri molto evidenti.
Ma se riguarderai le piante dall’opposita parte del sole, tu le vedrai con poche ombre ed assai lustri nelle foglie, se saranno dense.
870. Degli alberi posti sotto l'occhio.
Gli alberi posti sotto l’occhio, ancora chè sieno in sè di eguale altezza e di eguali colori e spessitudine di ramificazione, non resterà che in sè in ogni grado di distanza essi non acquistino oscurità; e questo nasce perchè a quello che ti è più vicino, per essergli tu di sopra, tu vedi quella parte di esso che si mostra al cielo