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a 822] | trattato della pittura - parte sesta | 263 |
La parte meridionale delle piante mostra maggior gioventù e vigore che le settentrionali. La parte più vecchia della scorza dell’albero è sempre quella che prima crepa. Quella parte dell’albero avrà più ruvida e grossa scorza, che sarà di maggior vecchiezza. I circoli de’ rami degli alberi segati mostrano il numero de’ loro anni, e quali furono più umidi o più secchi, secondo la maggiore o minore loro grossezza. E così mostrano gli aspetti del mondo dov’essi erano volti; perchè più grossi sono a settentrione che a meridie; e così il centro dell’albero per tal causa è più vicino alla scorza sua meridionale che alla scorza settentrionale; e benchè questo non serva alla pittura, pure io lo scriverò per lasciare men cose indietro degli alberi, che alla mia notizia sia possibile. Quelle cime degli alberi faranno maggiore accrescimento, che saranno più vicine al ramo maestro del loro albero. Le foglie che prima nascono, e che più tardi cascano, sono quelle che nascono nelle cime maestre degli alberi. Quell’albero che più invecchia ammette minori rami. Quel ramo che si estende in più continuata grossezza e più diritta, è quello il quale genera minori ramiculi intorno a sè.
821. Delle ramificazioni delle piante.
Le piante che assai si dilatano hanno gli angoli delle partizioni che separano le loro ramificazioni tanto più ottusi, quanto il nascimento loro è più basso, cioè più vicino alla parte più grossa e più vecchia dell’albero. Adunque nella parte più giovane dell’albero gli angoli delle sue ramificazioni sono più acuti.
822. Del nascimento delle foglie sopra i rami.
Non diminuisce mai la grossezza di alcun ramo dallo spazio ch’è da foglia a foglia, se non quanto è la grossezza dell’occhio ch’è su essa foglia, la qual grossezza manca al ramo che succede insino all’altra foglia. Ha messo la natura le foglie degli ultimi rami di molte piante, che sempre la sesta foglia è sopra la prima, e così segue successivamente, se la regola non è impedita; e questo ha fatto per due utilità d’esse piante; la prima è perchè, nascendo il ramo e il frutto nell’anno seguente dalla gemella vena dell’occhio ch’è sopra in contatto dell’appiccatura della foglia, l’acqua che bagna tal ramo possa discendere a nutrire tal gemella col fermarsi la goccia nella concavità del nascimento di essa foglia; ed il secondo giovamento è che, nascendo tali rami l’anno seguente, l’uno non cuopre l’altro, perchè nascono volti a cinque aspetti i cinque rami, ed il sesto nasce sopra il primo assai remoto.